domenica 26 luglio 2015

Le parole dell'Amore

Leo era molto triste, molto solo, tutti lo avevano allontanato da quando, in un incidente, il suo volto era stato sfigurato dalle fiamme. Leo desiderava morire, non amava più la vita, immaginava che la terra si aprisse per poterci sprofondare, senza essere ricordato da nessuno, voleva diluirsi nell'aria, dissolversi nel vento. Preso dalla disperazione decise ad aprire un libro, a caso, in una biblioteca di periferia, pregando il buon Dio di dargli un segno, qualcosa che riaccendesse nel suo cuore la speranza, e così fu. Alla pag. 100 di un tal libro Leo lesse queste parole: "C'è stato un giorno, tanto tempo fa, ch'io mi provai a ricomporre la mia immagine, e tutti insieme misi i pezzi del puzzle della mia esistenza, quando, all'ultimo frangente, s'accese un fuoco che percorreva i confini delle tante storie della mia vita e bruciava sì forte da accendere nel petto un dolore insopportabile. Io mi piegai e chiesi perdono a Dio, se l'immagine che mi ero provato a costruire, che tanto somigliava alla sua, non poteva stare insieme perchè la lava del dolore scorreva veloce nelle fessure del mio cuore. Aspettai qualche minuto, ma il dolore non cessava, e qualche ora, ma non potei che distruggere quell'immagine sì bella e pura e viva. Dinanzi agli occhi vidi le ingiustizie e il male, il disinteresse e l'odio, che tutte insieme invasero l'orizzonte, fino a renderlo uniforme, e non si scorgeva il bene e le carezze e l'Amore ed in tal guisa l'una parte si frammentava e l'altra si proteggeva e l'immagine si serbava, almeno nel ricordo. Poi incontrai Te, mio Creatore, che portasti la mia mano al tuo cuore e da quel dì seppi, che di un gesto così vile, tu, mi avevi perdonato. Niente mi ha ridato un'immagine sì nitida, nè il mio cuore è stato più capace di donarsi come allora, la creatura che ero non lo sono più, la vita, le persone, i luoghi, non hanno più lo stesso sapore. Una sola certezza, da quel dì, hai preso a scorrere nelle piaghe del mio cuore, e quando incontro il dolore, incontro anche te, con il tuo sorriso e la tua infinita dolcezza, ora non ho più paura”. Leo richiuse il libro e comprese che non c'era strada tanto nera, dalla quale non si può risorgere, che ogni inciampo lascia il suo segno, che ogni segno si può solo risanare, ma ogni solco diventa trama, e questa diviene storia. Leo ebbe finalmente il coraggio di guardarsi allo specchio e quello che vide lo spaventò, ma piano piano, prese confidenza con la sua immagine, e imparò ad amarsi. Pensò che in ogni solco inciso dal fuoco c'era un pezzo della sua storia e tutto insieme disegnava la mappa della sua vita. Ad ogni piaga diede un nome per non dimenticare. Fu allora che Leo conobbe Lara, la donna che ebbe il coraggio di amare Leo in tutto il suo essere, in tutta la sua storia che egli portava scritta in viso, anzi, a causa di tutta la sua storia, teneva sempre a precisare la sua amata. Che insolito percorso aveva scelto il destino per insegnare a Leo le parole dell’Amore, un destino che lo aveva spinto fino al limite della sopportazione, limite che per qualcuno significa “fine”, ma che per Leo era stato solo un inizio.