mercoledì 4 dicembre 2013

Una goccia d'acqua

Tanto tempo fa, una goccia d’acqua di una cometa, si allontanò dalla scia ghiacciata e cominciò a vagare nello spazio. Lei aveva una meta: ritrovare la sua cometa! Così cercò per anni, senza mai dormire, quella scia luminosa piena di ricordi della sua meravigliosa infanzia ... gli amici, le feste e quel bagliore meraviglioso che la precedeva. Nel suo vagare si accorse che lo spazio, per lo più era vuoto e che ci volevano migliaia di anni luce per correre da un punto all’altro dell’universo nella speranza di scorgere una luce, una galassia, una meteora: lei non trovò altro che buio. Il tempo passava e la goccia d'acqua era sola, sempre più sola man mano che scopriva l’immensità dell’universo e i ricordi l’abbandonavano. Cominciò a sperare di essere inglobata nell’orbita di qualche stella o pianeta, avrebbe potuto essere parte di un anello di Saturno, o magari ghiaccio su Marte, o chissà, sarebbe evaporata sulla superficie incandescente di una stella. Ma non fu così, integra, circolare ... e solitaria si era persa nell’infinito! Le prese la disperazione, cominciò a temere di vagabondare per l’eternità nello spazio vuoto e buio, senza mai incontrare la fine. Disperò per migliaia di anni luce, senza mai trovare un suo simile, o magari qualcosa di diverso... e di quelle migliaia di anni sentiva il peso di ogni secondo e di tutti i secondi che sarebbero seguiti nella sua vita. Un giorno sentì che non era possibile andare avanti così... doveva cercare di dare un senso al suo esistere e smettere di pensare al niente cui sarebbe seguito altro niente. Così frenò il chiasso dei suoi pensieri e, nel silenzio, sentì un calore nel profondo del suo cuore e già…aveva vagato nel vuoto per tanti anni, senza mai ascoltare il suo cuore, che ora le parlava e la faceva sentire viva. Così si abbandonò a quel calore, quella sua piccola gravità che le permetteva di non disgregarsi in un mucchio di atomi. Pensò: io sono acqua e l‘acqua è il principio della vita, non importa se non lo saprà mai nessuno, se non potrò raccontarlo, né condividerlo, io sono viva e né la morte, né l’oscurità, la rabbia, la solitudine potranno
 negarlo: sono una goccia d’acqua nel deserto dello spazio e...sono certa che prima o poi, e non importa quando, incontrerò un pianeta, magari senza vita e lì porterò l’ossigeno e la vita potrà sussistere. E così fu, dopo milioni, anzi miliardi di anni, la goccia d’acqua cadde sulla terra e per una serie di circostanze fortuite, non evaporò, ma fu metabolizzata dai batteri e divenne ossigeno e quell’ossigeno profumò l’intero pianeta e rese stabile la vita. La speranza, che fu certezza, rese libera la goccia d’acqua dalle catene della paura che la tenevano sospesa e la lasciò approdare su un pianeta che si chiama Terra e dal calore di una singola goccia, si originò la vita.