martedì 12 marzo 2013

Il viandante

In un giorno tiepido e grigio d'inverno, un raggio di sole si fa spazio fra le scure nubi e penetra nel cuore pulsante di un viandante: lo scalda, l’inonda, l’illumina. Il viandante stupito si lascia assorbire dall’abbondante calore; sente i piedi e le mani irrorarsi, una gioia vera e intensa lo avvolge, come soffice bambagia. Non siamo figli di nessuno possiamo essere in sintonia con l’universo intero! D’un tratto avverte uno calore al petto, come dell’acqua calda che gli inumidisce le vesti, porta la mano al costato e s’imbratta di sangue. Quel raggio è entrato così in profondità da oltrepassare la cute, i muscoli, il costato, fino a irrompere nel cuore. Il viandante sudicio e indebolito sente di dover arrivare a casa, non può indugiare se non vuole restare sulla strada privo di sensi. Preme le mani sul petto, cercando di contenere il liquido abbondante, corre e si trascina come può, sale le scale e si appoggia alla maniglia della porta fino ad aprila. Siede sulla poltrona e abbassa lo sguardo sul suo ventre. Per sua meraviglia è lindo e ... candido. Si apre le vesti frettoloso, ma non c’è ferita alcuna. Si volta e un insetto gli si posa sulla spalla, lascia che gli salga sul dito, lo fissa e sorride sereno...